Papà per tutta la vita

Mentre leggo che “…non si è mai lo stesso padre per tutta la vita”, penso all’insegnamento che ho avuto io, ai valori che mi hanno trasmesso, con semplicità, la stessa che mi piacerebbe un giorno poter usare a mia volta. Non sono papà, ma ne ho avuto di grandi. Lo dico al plurale perché sono d’accordo con la frase che sto leggendo, e perché penso che di papà in una vita ce ne siano tanti, come i nonni, che tante volte sono papà dei loro nipoti.

Parola di papà

Troviamo tanto sulla maternità, un mondo intero, documentato, raccontato, spiegato, analizzato… Ma la paternità? Dove sono le voci dei papà? E allora ho pensato di chiederlo a loro.

«Era molto freddo il vento siberiano sferzava le pianure inviavano a cadere i primi fiocchi girando all’infinito ma nemmeno uno disperso. Ti presi, un piccolo fagottino coperto con qualche straccio o poco più… Nessun gesto nessuna parola può raccontare»
(Romania 1991 la mia prima figlia adottata)
Davide, 57 anni.

«Stupendo, emozioni, gioia, amore… Io ho provato una gioia che non saprei descrivere, è come se mi fossi sentito fuori dalla realtà!»
Francesco, papà a 34 anni a 37 e il prossimo a 38.

«Diventare padri è stancante. Mia figlia è nata prematura, io ero in Grecia per lavoro e mi sono precipitato in Italia, quasi 40 ore senza dormire, tra tutto. Arrivai a Linate dopo pranzo, poco dopo in ospedale, Nemmeno mezz’ora dopo e mia figlia nasceva il giorno del plenilunio, partorienti ovunque. L’infermiera mi mise in mano quel fagottino e mi lasciò lì. Due ore. Ho avuto crampi alle braccia per giorni. Ma niente paura, era solo l’inizio. Poi sostanzialmente non dormì per il successivo anno e mezzo. Diventare padre è stancante, ma ti apre a delle capacità che non avresti mai sospettato di avere. In quel viaggio dalla Grecia mi fecero perdere la coincidenza con Milano e la mia espressione faceva ritrarre terrorizzati anche i poliziotti venuti a calmarmi. Pochi istanti dopo ero su un volo sostitutivo. Business Class. Impari a dormire come in trincea, ovunque, comunque, addormentandoti immediatamente su qualsiasi superficie. Come un gatto. E come un gatto ti svegli immediatamente se non fa tutti i respiri perfettamente uguali e regolari, se c’è uno scricchiolio, una variazione del tasso di umidità della stanza. In pratica ti trasformi in un ninja narcolettico. Essere padre è stancante soprattutto se hai una figlia. Dal momento in cui ti rendi conto che è femmina cominci già a odiare quello che te la porterà via e alla fine orribile che vorrai fargli fare, visto che certamente chi te la porterà via somiglierà a quanto di peggio si possa immaginare. Solitamente te stesso. Diventare padre ridefinisce il concetto stesso di stanchezza, ridefinisce i confini della tua esistenza, quelli metaforici ma pure quelli fisici. Nel frattempo, ti accorgi di aver imparato quanto sia semplice fare anche l’impossibile. Ma questa è un’altra storia»
Giorgio, 38 anni, 25 alla nascita della marmocchia.

«Diventare papà è uno sorta di porta girevole che ti trasforma dall’essere figlio a padre in poco tempo. Tutto cambia, tutto quello che avevi fatto prima si stravolge, tutto quello che in passato criticavi ai tuoi genitori ti ritrovi a subirlo. Ma, come in tutte le belle storie, ricomincia una nuova fase della propria esistenza, nuove emozioni, nuove sfide. Ti rendi conto di quello che succede solo quando stringi il pargolo tra le braccia. Ancora oggi stento a credere di avere 2 figlie. Le scoperte sono in continuo divenire, vedere la loro curiosità e la loro genuinità ripaga di tutti i sacrifici e delle fatiche giornaliere. Alice 9 anni mi ha detto una settimana fa: “Papà lasciami vivere la mia vita!”
Anche questo è essere padre»
Alessandro, 40 anni, sono un Padre.

«Io da bambino volevo fare il papà, il mio se n’era andato quando avevo un anno e volevo dare a un figlio l’amore che non avevo avuto. Per me è come avere il cuore fuori dal corpo quando guardo i miei bambini, e li bacio tutto il giorno. Oggi si può essere padri in una maniera tutta nuova, piena di coccole, tenerezze, dialoghi. E, di conseguenza, si diventa uomini nuovi.»
Andrea, 31 anni, papà due volte

«Ogni uomo può diventare papà, ma solo loro potranno farti sentire papà»
Pasquale, 39 anni.