Fotografia di moda: alla ricerca di spiegazioni
Scrivo sulla barra di Google “fotografia di moda” e clicco sulla spiegazione che mi offre Wikipedia. Io non sono mica sicuro di avere le idee chiare su questa roba.
Fotografia di moda, facile a dirlo. Wikipedia mi suggerisce che è un genere fotografico che ha come obiettivo quello di ritrarre e valorizzare capi di abbigliamento, ma ovviamente anche gioielli, accessori e qualsiasi altro oggetto legato a questo mondo. Leggo anche che è nata prima della metà dell’ ‘800. Complimenti!
Però continuo ad essere perplesso… Ho avuto la fortuna di occuparmi di alcuni servizi fotografici per una linea di costumi da bagno, ma mi sono reso conto che l’occhio del ciclone non era tanto sul prodotto, piuttosto sulla modella!
Il lavoro è stato un successo, ma vorrei vedere io se una tuta da scii avrebbe avuto lo stesso risultato. Mica scemi!!
L’occhio vuole la sua parte, sì, ma non esageriamo
Abbandono la pagina troppo impostata di Wikipedia e apro il link che mi porta nel sito di Vogue. Se non me lo sa spigare Vogue!
Qui si parla di altro, si parla di spirito del tempo, di stile di vita. Inizio ad avere delle conferme quando leggo che la fotografia di moda non è una fotografia informativa, ma qualcosa che si consuma rapidamente. “Bulimia”, pensa subito la mia testa che fa giri strani e poche volte è d’accordo con quello che vede.
La sensazione che ho percepito durante i lavori dedicati alla moda, non è stata una sensazione totalmente positiva. La fisicità della modella ha un peso assolutamente maggiore rispetto a tutto il resto, mi verrebbe da dire che oggi l’unica cosa in grado di superarla è la notorietà sui social network: più il personaggio è conosciuto, migliori saranno le vendite. E se il prodotto non è buono? Chi se ne frega?
No questa cosa non mi piace.
Vendere, vendere, VENDERE!
Da quando ho iniziato ad interessarmi all’argomento “fotografia di moda” ho notato che, ci piaccia o meno, siamo perennemente e costantemente in contatto con la fotografia di moda. Giornali, riviste, siti web, cartelloni lungo la strada: tutto è immagine di moda, e tutto ha un solo obbiettivo: vendere.
Non raccontiamoci storie, dai, il vero scopo è sempre e solo questo, ma c’è chi lo fa con gusti e tendenze omologati, e chi lo fa sapientemente, e quando penso a un buon lavoro mi viene in mente la pubblicità di una birra che solitamente bevo e che apprezzo molto. È una pubblicità che punta più sulla cultura del luogo che sulla notorietà di un personaggio, i soliti influencer. Quelle sono le immagini che vorrei vedere attorno a noi, qualcosa di sapiente dal quale posso imparare.
Mi è stato chiesto chi sceglierei io come modella o modello per un mio lavoro pubblicitario. Ci ho pensato e con orgoglio ho risposto che io come modello userei mio nonno, che ha l’età di Sean Connery, e secondo me è anche più figo.